Migranti: dal Camerun a Salerno, ma la figlia non ce l’ha fatta – Campania

Migranti: dal Camerun a Salerno, ma la figlia non ce l’ha fatta – Campania

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Tra i 248 sbarcati molti hanno storie drammatiche




(ANSA) – NAPOLI, 11 DIC – Per alcuni dei 248 migranti
sbarcati oggi a Salerno il viaggio verso un porto sicuro è
durato oltre un anno. Un percorso ad ostacoli fatto quasi sempre
di violenze, dolore e torture.
   
Segni poco visibili al momento dell’attracco al molo 3
Gennaio ma che, come raccontato ai volontari di Medici Senza
Frontiere, tanti di loro portano ancora dentro. Le ragazze,
costrette ad affrontare da sole un viaggio duro, lungo e
pericoloso, quasi non riescono a realizzare di essere arrivare
in Europa. Alle spalle hanno anni di violenze, talmente forti da
non riuscire nemmeno a credere di essere ancora vive.
   
Una giovane mamma, partita dal Camerun per sfuggire da un
matrimonio violento, durante la fuga dal suo Paese ha provato
l’atroce dolore di dover seppellire la sua bimba. Dopo aver
attraversato Nigeria e Niger è arrivata in Algeria dove la sua
bimba si è ammalata, morendo nel giro di qualche giorno. Un
dolore troppo grande per poter ritrovare il sorriso in un porto
sicuro.
   
Un gruppo di ragazzi giovanissimi arriva, invece, dal Sud
Sudan. Vivevano in un campo per sfollati, hanno conosciuto il
dolore e le barbarie della guerra. Hanno deciso di partire per
sperare in una vita migliore e all’insegna della libertà.
   
Qualcuno, mentre tentava di scappare, è stato intercettato più
volte dalla guardia costiera libica ed è finito in prigione.
   
Adesso a Salerno hanno trovato un porto sicuro dal quale sperano
di poter iniziare una nuova vita. (ANSA).
   

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